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Cronologia del conflitto curdo-turco (1920-2015)

Pubblichiamo oggi una cronologia del conflitto curdo-turco elaborata dal nostro Elio Catania, nella speranza che possa rivelarsi un’utile bussola per orientarsi in una vicenda che, purtroppo dura ormai da un secolo e che non vorremmo dover aggiornare mese dopo mese, se non per la relizzazione della road-map per la pace, presentata qualche anno fa.

1920

Gennaio: “Patto nazionale turco” proclamato dal movimento kemalista e ratificato dalla Grande Assemblea di Turchia fino al 1924. Garantisce il rispetto dei diritti etnici delle minoranze ex ottomane.

Agosto: Trattato di Sèvres e inizio dell’occupazione militare greca della Turchia.

Novembre: rivolta di Koçgiri, per l’indipendenza dei vilayet di Dyiarbakir, Van, Elazig e Bitlis. Durerà fino all’aprile 1921.

1920-1922 Guerra di liberazione guidata da Kemal Mustafa “Ataturk” contro le forze d’occupazione straniere.

1922 Il 1° novembre viene abolito il Sultanato e proclamata la Repubblica.

1923 Trattato di Losanna: viene definitivamente negata la possibilità per curdi e armeni di istituire un proprio stato indipendente. Il Kurdistan settentrionale (Bakur in curdo) è posto sotto la sovranità di Ankara.

1924-1928 Espulsione dei curdi dal Patto nazionale turco: promulgazione di leggi discriminatorie verso lingua e cultura curda, inizio deportazione capi politici e intellettuali del movimento nazionalista curdo.

1925 Rivolta di Shaikh Said. Viene promulgata la “Legge per il mantenimento dell’ordine”, rinnovata fino al 1929.

1930 Rivolta dell’Hoybun.

1932-1934 Leggi di negazione dell’esistenza del popolo curdo. Operazioni di deportazione e spopolamento dei distretti curdi.

1937

Rivolta di Dersim e promulgazione dello stato d’assedio fino al 1946 nell’area coinvolta.

8 giugno: firma del Patto di Sa’dabad tra Turchia, Iran, Iraq e Afghanistan.

1955 Patto di Baghdad tra Turchia, Iraq e Iran sul controllo delle frontiere.

1960 Colpo di Stato militare il 27 maggio del generale Cemal Gursel: il potere tornerà sotto controllo civile nell’ottobre 1961.

1961 Fondazione del Partito operaio di Turchia (Tip): per la prima volta un partito politico turco riconosce la questione curda e favorisce l’ingresso di esponenti curdi nella sinistra e nel movimento sindacale fuori dal Baqur.

1965 Fondazione nella clandestinità del Partito democratico del Kurdistan – Turchia (Pdk-Turchia), legato all’omonimo partito irakeno.

1969-1971 Forte instabilità interna a causa dei duri scontri politici e di piazza tra le sinistre, l’estrema destra nazionalista e le forze dell’ordine. Vengono fondate diverse organizzazioni armate di orientamento marxista. Tutto il movimento rivoluzionario turco fa propria la parola d’ordine del diritto del popolo curdo a disporre di sé stesso.

1970 A seguito dell’accordo tra Baghdad e curdi in Iraq, il governo turco inaugura la politica del terrore in Baqur, per scoraggiare il movimento indipendentista curdo, nota come “Operazioni di commando nell’est”.

1971 Colpo di stato militare il 12 marzo: repressione a tutto campo del movimento sindacale e delle sinistre; particolare brutalità contro le organizzazioni curde o considerate filo-curde e i partiti armati.

1974-1975

Ritorno del potere al contesto civile ed elezioni politiche: viene eletto a capo di una coalizione di centro-sinistra Bulent Ecevit che, per la prima volta, apre timidamente ad una soluzione politica dell’instabilità nell’est.

Rivolta del Partito democratico del Kurdistan – Iraq e disfatta del movimento curdo guidato da Barzani. Fine dell’egemonia del Pdk-Turchia nel Baqur: cominciano a nascere numerosi partiti politici curdi, prevalentemente laici e di sinistra. Unica eccezione il Partito islamico del Kurdistan.

Nuove tensioni politiche e di piazza tra sinistre ed estrema destra. Dureranno per il resto del decennio.

1976 Grave terremoto nella regione di Van, in Bakur, dagli effetti devastanti per danni, morti e sfollati. Provvedimenti del governo centrale (che non presta alcun tipo di soccorso) per disperdere ulteriormente la popolazione colpita. L’atteggiamento di Ankara costituirà un punto di non ritorno per parte del movimento di liberazione curdo.

1977 Definizione del Progetto dell’Anatolia Sud Orientale (Gap), di sviluppo idrografico e controllo dei bacini idrici regionali del Tigri e dell’Eufrate.

1978

Febbraio: accordo Iraq-Turchia per l’inseguimento di “elementi sovversivi” nei reciproci territori, fino a 9 e poi 12 miglia.

Giugno: riunione di Hakkari dei capi tribali, in opposizione ai partiti politici curdi separatisti.

Novembre: fondazione ufficiale del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

1979 La rivoluzione khomeinista in Iran e l’inizio della guerra con l’Iraq alimentano la ripresa su vasta scala della guerriglia curda nei due stati belligeranti.

1980 Colpo di stato il 12 settembre: instaura il regime militare più duro della storia della Repubblica turca, che durerà fino al 1983.

Politica della militarizzazione a oltranza e dello spopolamento dell’est.

1981-1982 1° e 2° congresso del Pkk: si afferma la leadership di Abdullah Ocalan, esponente della corrente anticolonialista del partito.

Inizia il primo sciopero della fame dei militanti Pkk in carcere contro torture, abusi e per i diritti del popolo curdo.

1983 Ritorno del potere nelle mani del governo civile, guidato dai conservatori. Proseguono le medesime politiche della giunta militare verso i curdi.

Luglio: accordo tra Pkk e Pdk-Iraq per l’insediamento di basi curdo-turche in Iraq.

1984 Il 15 agosto il Pkk compie la sua prima azione di guerriglia: è l’inizio ufficiale della lotta armata.

1986 Bombardamenti turchi sulle montagne del Kurdistan irakeno, per colpire le basi del Pkk. Il Pdk rompe l’accordo e si schiera contro il movimento di Ocalan.

1986-1988 Scontri armati, in Baqur ed Europa, tra il Pkk e gli altri partiti curdi indipendentisti, contrari alla guerriglia (in particolare il Partito socialista del Kurdistan di Turchia-Pskt e Liberatori nazionali del Kurdistan-Kuk). Accordi tra Pkk e movimenti della sinistra turca per la costituzione di basi d’appoggio nelle città occidentali del paese.

1987 Accanto a militarizzazione ed evacuazione forzata (viene dichiarato lo stato d’emergenza: durerà fino al 2002), il governo turco istituisce il corpo dei Protettori dei villaggi in chiave anti-guerriglia: è l’inizio del collaborazionismo curdo.

1988

Gennaio: iniziano le azioni parlamentari del “blocco curdo” presente all’Assemblea nazionale, trasversale agli schieramenti politici.

Febbraio: secondo sciopero della fame nel carcere militare di Dyiarbakir, che coinvolge oltre 2000 detenuti politici curdi contro pena di morte, torture e leggi discriminatorie verso lingua e cultura curda.

Giugno: inizio della strategia di apertura di Ocalan a media e governo turco. Fondazione di un fronte ampio anti-Pkk da parte di altre organizzazioni separatiste contrarie alla lotta armata, il Movimento per la liberazione del Kurdistan o semplicemente Tevgera (“Movimento” in curdo).

Agosto: su pressioni internazionali, la Turchia accoglie 65 mila profughi curdi irakeni dopo l’offensiva con armi chimiche avviata da Baghdad: è il primo involontario riconoscimento dell’esistenza del popolo curdo da parte di Ankara. Il Pkk sospende temporaneamente la guerriglia.

1990-1993 Strategia della soluzione politica alla questione curda proposta dal presidente della Repubblica Turgut Ozal.

1990 Fondazione del Partito del lavoro del popolo (Hep): prima formazione filo-curda legale che partecipa alla politica nazionale.

1991 Abrogazione della legge che proibisce l’uso della lingua curda in Turchia e liberalizzazione delle pubblicazioni sulla questione curda. Questo non ferma la repressione poliziesca e giudiziaria.

1992 Inizio della “guerra civile curdo-irakena” tra Pdk e Upk: il Pkk si inserisce nel conflitto, alleandosi con l’Unione patriottica del Kurdistan (Upk).

1993

Marzo: primo cessate il fuoco unilaterale del Pkk: il movimento di liberazione curdo guidato da Ocalan avvia la cosiddetta “diversificazione strategica” della lotta e dichiara la svolta confederale. Accordo di pacificazione tra Pkk e Pskt.

Aprile: la morte improvvisa del presidente Ozal interrompe la svolta moderata di Ankara e porta all’affermazione della destra e dell’esercito: è l’inizio della strategia della “terra bruciata”, che durerà fino al 1995.

Agosto: scioglimento forzato dell’Hep. Gli succede il Partito della democrazia (Dep).

1994 Dopo lo scioglimento del Dep, viene fondato il Partito della democrazia del popolo (Hadep).

Si afferma nelle regioni curde il Partito islamico Refah, unica formazione anti-kemalista presente a livello nazionale.

1995 Secondo cessate il fuoco unilaterale del Pkk.

1996 Accordo militare di cooperazione strategica tra Turchia e Israele contro Siria e Libano, in chiave anti-Pkk.

1997 “Golpe bianco” dei militari contro il governo di Necmettin Erbakan, leader islamista.

Il Pkk è inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte di Stati Uniti e Nato.

1998

Terzo cessate il fuoco unilaterale del Pkk.

“Accordo di Washington” tra i due principali partiti curdo-irakeni (Pdk e Upk) di cessate il fuoco. Si rifiuta ogni appoggio e tolleranza alla presenza del Pkk in Iraq.

1999

Febbraio: cattura di Ocalan a Nairobi, Kenya.

Agosto: Quarto cessate il fuoco unilaterale del Pkk.

1999-2001 Grave crisi economica e di corruzione della Turchia (caso Susurluk).

2002

Aprile: su indicazione di Ocalan, durante l’8° congresso del Pkk si ufficializza la svolta politica per il confederalismo democratico e viene adottata definitivamente la linea “diversificazione strategica”, che prevede il progressivo abbandono della lotta armata.

Novembre: terremoto politico, con l’ampio consenso dato all’anti-kemalista Partito della giustizia e dello sviluppo (Akp) e al suo leader Tayyip Erdogan, che sale al governo. È l’inizio dell’era Erdogan.

2005 Fondazione del Partito della società democratica (Dtp).

2007 Ripresa delle azioni di guerriglia in Baqur: ad ottobre inizia “Operazione Sole” in coordinamento tra Ankara, Stati Uniti, Baghdad e Governo regionale del Kurdistan in Iraq contro le basi del Pkk. Durerà fino al febbraio 2008.

2008 Dopo lo scioglimento del Dtp, fondazione del Partito della pace e della democrazia (Bdp): si caratterizzerà come forza politica regionale in Baqur.

2009-2011 Avvio dei colloqui segreti tra Ocalan e Stato turco per la costruzione di una road map verso i negoziati di pace.

2011

Marzo: inizio della guerra civile siriana.

Giugno: a seguito del terzo mandato consecutivo per il governo Akp, Erdogan interrompe i colloqui: avvio di una nuova campagna militare in Baqur e repressione del Bdp.

Dicembre: strage di Roboski, Baqur.

2012

Dichiarazione di autonomia del Rojava, Kurdistan siriano, da parte del Partito dell’Unione democratica (Pyd), vicino al Pkk.

Fondazione del Partito democratico dei popoli (Hdp) in Turchia.

2013

Maggio-giugno: protesta di Gezi Park, il più grande movimento di piazza turco dagli anni Settanta.

Luglio: sesto cessate il fuoco unilaterale del Pkk.

2014

Aprile-Maggio: forti proteste sindacali in Turchia.

Settembre: inizia la battaglia di Kobane, in Rojava, tra le milizie curdo-siriane (Unità di difesa del popolo-Ypg Unità di difesa delle donne-Ypj) e lo Stato Islamico. Numerose città del Baqur si sollevano per chiedere l’apertura di un corridoio umanitario e protestare contro il supporto di Ankara all’Isis.

2015

Gennaio: vittoria dei curdo-siriani contro Isis nella battaglia di Kobane.

Giugno: il 5, strage al comizio dell’Hdp a Dyiarbakir. Il 7 elezioni nazionali: crollo dei consensi per l’Akp (40,7%), affermazione storica di una forza politica filo-curda come l’Hdp (13,4%).

Luglio: strage di Suruç al centro culturale Amara. Nuove operazioni militari nell’est: militarizzazione e coprifuoco in numerose città. Rottura della tregua tra Pkk ed esercito turco. Violenze dell’estrema destra nelle città turche dell’ovest contro sedi delle sinistre e quartieri a maggioranza curda.

Agosto: dichiarazioni di autonomia democratica nelle città di Cizre, Nusaybin, Lice, Batman, Van e in alcuni quartieri di Dyiarbakir.

Ottobre: strage di Ankara alla manifestazione sindacale “Pace, lavoro, democrazia”.

Novembre: maggioranza assoluta dell’Akp alle elezioni politiche anticipate. Torsione autoritaria del governo in tutto il paese e linea della soluzione militare della questione curda nell’est. Interventi militari turchi contro il Pkk in Iraq e tensioni con il Pyd al confine con il Rojava.