Un aspetto centrale del più ampio progetto di trasformazione che oggi definiamo Confederalismo democratico è rappresentato dalla resistenza culturale. Per i curdi la parola “cultura” non indica solamente la tradizione in senso stretto ma comprende la varietà artistica, espressiva e di modi di vita dei popoli dell’area che ancora oggi chiamano Mesopotamia; in secondo luogo, non rappresenta un’attività neutra e slegata dal contesto storico.
Fin dalla sua nascita, lo Stato turco ha avuto come pilastro l’assimilazione forzata delle minoranze etniche, tentando di controllarne la lingua e le usanze, fino al loro sradicamento. Tutti i popoli che si sono trovati forzatamente a vivere in Turchia, dal 1923 hanno subìto la violenza culturale e militare del nazionalismo di Stato.
In particolare, grazie alla tradizione musicale dei Deng Bej, ossia i cantastorie,